Siamo vignaioli da generazioni: già il nostro bisnonno coltivava la vite nelle fertili campagne adiacenti al fiume Adige poco a sud di Rovereto e produceva degli ottimi Merlot e Lambrusco.
A quel tempo, la pigiatura dell’uva veniva effettuata in vigneto man mano che si vendemmiava. Nelle prime ore delle fresche mattine di ottobre il carro trainato dai buoi usciva dal maso e trasportava in campagna il grande tino di legno sopra il quale era posta la “mostarola” (pigiatrice). Là sopra i ragazzini, tra cui nostro padre Riccardo, pigiavano l’uva a piedi nudi fino al crepuscolo, quando il carro lentamente rientrava al maso con il tino colmo di mosto.
Conservando quel ricordo, in età adulta Riccardo ha continuato a cercare il luogo perfetto per coltivare la sua passione e le sue competenze. Finché ha scoperto un posto magnifico sulla sommità della collina di Rovereto al Bosco della Città: qui nel 1979 l’azienda agricola Dalzocchio ha avviato la coltivazione della vite, certificata biologica dall’anno 2003.
Una passione che si è rafforzata in seguito ai viaggi nella regione della Borgogna con la scoperta del metodo di vinificazione ancora oggi adottato dai maestri francesi del Pinot Noir, che abbiamo riconosciuto, con nostra grande sorpresa, essere del tutto analogo al metodo di una volta praticato dal nostro bisnonno!
Da qui la decisione di coltivare esclusivamente le nobili uve di Pinot Nero: sono del 1995 le prime bottiglie, da subito speciali, in produzione limitata di qualità altissima.
Un’eredità raccolta ora da Elisabetta e Barbara, le attuali custodi della cantina Dalzocchio, che nel 2025 celebra i primi 30 anni di Pinot Nero!
La nostra filosofia è incentrata sul profondo rispetto della natura nel suo complesso, sulla costante ricerca dell’armonia tra terra, piante e persone che se ne prendono cura, sulla fiducia incrollabile che da un’uva perfetta nasca un vino meraviglioso attraverso un processo antico, semplice e del tutto naturale.